Risultati certi: come capire se il tuo fornitore di personale può garantirteli
N.B. In questo articolo, raccontandoti di un tentativo di imitazione subito dal mio sito, ti spiegherò come riconoscere un fornitore di personale in outsourcing in grado di rendere un processo di esternalizzazione vantaggioso per la tua azienda da un fornitore di personale in outsourcing che pubblicizza risultati che non sarà mai in grado di garantirti.
Una volta ho letto che «l’imitazione è la migliore forma di adulazione».
Ora, “adulazione” forse è eccessivo, ma certamente essere imitati equivale ad una dimostrazione di apprezzamento per il proprio operato. Per caso in passato ti è mai capitato che qualche concorrente abbia lanciato un prodotto o un servizio estremamente simile (almeno in apparenza) ad un prodotto o un servizio precedentemente immesso sul mercato dalla tua azienda?
Se la risposta è “sì”, magari all’inizio ti sarai sentito infastidito e irritato. È perfettamente comprensibile. Ideare qualcosa di nuovo richiede tempo, risorse, passione, energie, sacrifici.
A nessuno fa piacere veder “saccheggiato” il proprio lavoro, soprattutto quando ha richiesto un grande sforzo.
A mente fredda però solitamente il fastidio e l’irritazione passano. A volte ci si fa pure una risata su. Perché essere imitati è, a tutti gli effetti, una cosa positiva.
Per chi viene imitato si tratta di una conferma che la direzione intrapresa, con molta probabilità, è quella giusta. E se ci pensi bene è una conferma che viene data anche ai nostri clienti.
Chi ci imita copiando male una nostra creazione, in realtà non è un nostro concorrente. Quello che fa è certificare in modo chiaro ed inequivocabile agli occhi del cliente chi è che ha indicato la strada.
Se le cose stanno così perché qualcuno dovrebbe preferire una copia scadente all’originale?
Chi non ha le capacità e le competenze per innovare in modo autonomo non riuscirà mai a prendere un’idea di qualcun altro e a migliorarla significativamente. Anzi, di solito non riesce nemmeno a capirla appieno in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue sfumature.
Chi non è in grado di fare innovazione si trova costantemente a dover rincorrere, facendolo malamente.
La frase sull’imitazione come miglior forma di adulazione l’ho pensata quando qualche mese fa una cooperativa ha messo online un sito che, nell’aspetto e nell’impostazione, è parecchio simile al mio.
Dopo un paio di settimane è anche apparsa la storia personale del presidente di questa cooperativa (che inizialmente non c’era), che sembra la mia ma con delle esagerazioni, apparendo quasi come un’involontaria caricatura.
Le analogie però finiscono qui.
Mentre io fornisco esclusivamente personale specializzato nella logistica di magazzino la cooperativa in questione è una di quelle classiche cooperative “global service”, “multiservizi” o a “360 gradi”.
Si tratta della classica cooperativa generalista
Insomma, una di quelle classiche cooperative tuttofare che forniscono magazzinieri, giardinieri, vigilantes, infermieri, badanti o chef (il guaio è che a svolgere le mansioni più disparate che non c’entrano assolutamente nulla tra di loro sempre le stesse persone).
Ovviamente senza dire nulla sulla preparazione o sulla professionalità delle persone che andranno a svolgere questi servizi (quanti e quali sono di preciso non lo sa nemmeno la cooperativa, visto che “accettano nuove sfide”, qualunque cosa voglia dire), sui criteri di selezione del personale o sull’eventuale soddisfazione o meno dei propri clienti (dei quali non viene fatto il nome).
Il tutto condito da irrealistiche promesse di risparmio sul costo del lavoro (attenzione, sta dicendo che il suo personale costa poco, non che i committenti che lo sceglieranno risparmieranno, non è assolutamente la stessa cosa) e da un blog che, a differenza di quello che stai leggendo ora, non è un vero blog con articoli informativi, ma una raccolta di pubblicità di dubbio gusto (pubblicate su riviste che di solito vengono lette dalla parrucchiera mentre si aspetta il proprio turno).
Nonostante si tratti di un’imitazione tanto palese quanto maldestra quando ho visto tutto questo non mi sono arrabbiato.
Ho pensato che qualche web designer o qualche agenzia di comunicazione poco seria avrà spillato loro un’enorme quantità di soldi (che sono stati spesi inutilmente). E che, se fossi stato contattato per una consulenza, avrei fornito dei suggerimenti decisamente più utili ad un costo inferiore.
Non sono ironico.
Avendo dato vita alla mia attività quando non ero ancora trentenne e in un momento in cui la congiuntura economica non era delle migliori so bene quanto può essere difficile gestire una cooperativa nel mercato attuale. Se all’epoca ci fosse stato qualcuno in grado di spiegarmi certe cose (e disposto a farlo), anziché scoprirle a caro prezzo sulla mia pelle lo avrei ascoltato più che volentieri.
Perché ti racconto questa storia ?
Sono certo che a questo punto ti starai chiedendo perché ti ho parlato di tutto ciò.
Di certo la mia intenzione non era assolutamente quella di “farmi bello” grazie al fatto che qualche mio ipotetico concorrente (anche se io non li reputo tali) monitora con attenzione il mio lavoro e prova a copiarlo.
L’ho fatto per mostrarti che, a primo impatto, è estremamente complicato stabilire che cosa è reale o meno, quali competenze sono vere e quali invece sono semplicemente millantate.
Io so che la mia storia personale (che più volte ho raccontato all’interno di questo blog) è autentica, e che tutto ciò che mi è accaduto (compresi i fallimenti e le delusioni personali) è stato fondamentale per consentirmi di creare un sistema di lavoro che mi permette di garantire ai miei clienti un servizio di qualità, ma tu potresti legittimamente dubitarne.
Il mercato attuale è altamente competitivo, e in futuro lo sarà sempre di più. Questo per le aziende si traduce nella necessità di aumentare la produttività, di incrementare la qualità delle merci che arrivano ai propri clienti e di ridurre i costi. E, per farlo, ricorrono sempre più spesso a processi di esternalizzazione.
Il problema è che i fornitori di personale in outsourcing che operano nel settore della logistica di magazzino sono un’infinità, e “orientarsi” in questa giungla è complesso, dal momento che a parole tutti sbandierano risultanti mirabolanti.
Cosa si rischia con il fornitore sbagliato
Per un’azienda però procedere per tentativi è pericolosissimo, perché affidarsi al fornitore sbagliato equivale a:
- far lievitare i costi
- aggravare i problemi già esistenti, facendone nascere di nuovi
- subire gravi danni di immagine
- perdere clienti
Personalmente lavoro nella logistica di magazzino dal 1996 (ho iniziato durante il periodo estivo quando ancora facevo le superiori). Sulla base di quella che è la mia esperienza voglio darti 4 indicazioni per evitarti dei salti nel buio, aiutando tu e la tua azienda a scegliere il fornitore di personale in outsourcing più adatto (non necessariamente io).
1. Chiedi al fornitore di personale in outsourcing quanti lavori svolge
Se il mercato è altamente competitivo e i tuoi clienti finali sono particolarmente esigenti occorre che chi movimenta la merce per la quale vieni pagato abbia un elevato livello di specializzazione.
Solo chi è specializzato può movimentare la merce in modo rapido e preciso, con un bassissimo margine di errore. Solo chi è specializzato può accorgersi dei problemi risolvendoli in modo efficace e, meglio ancora, prevenirli.
Ma quale livello di specializzazione può avere chi svolge decine di mansioni diverse e che si presenta al committente affermando lui stesso che potrebbe ritrovarsi ad improvvisare sul momento andando a fare qualcosa che non ha mai fatto prima (“accettiamo nuove sfide”)?
Chi fa un po’ di tutto lo fa mediamente male. Forse tra le tante mansioni offerte qualcuna viene anche svolta decentemente (non ci metterei però la mano sul fuoco). Con un bel po’ di fortuna potrebbe essere proprio quella per la quale paghi il tuo fornitore di personale in outsourcing ma, molto più probabilmente, no.
→ Sei disposto a rischiare quando la posta in palio sono i tuoi clienti e la tua reputazione?
2. Evita i fornitori che hanno un elevato turnover del personale
Chi è contento del proprio lavoro non ha alcun motivo per cercarne un altro. Dietro ad un elevato turnover ci sono sempre dei fornitori che non valorizzano adeguatamente i lavoratori e che li pagano poco.
In un contesto di questo tipo la conseguenza è che i lavoratori più bravi se ne andranno (i professionisti sono sempre richiesti, perché dovrebbero rimanere assieme a chi non li fa crescere professionalmente e non li retribuisce adeguatamente?), venendo rimpiazzati da personale scadente.
Un elevato turnover porta inoltre caos a livello organizzativo.
Che benefici può portare alla tua azienda avvalersi di lavoratori scadenti che operano in una condizione di totale disorganizzazione?
3. Evita chi non ti dice chi sono i suoi clienti e qual è la loro opinione (ovvero chi in sostanza non ti dice COME sta lavorando)
Una brochure o un sito internet possono dire quello che vogliono. Risultati fantascientifici, risultati eclatanti. Sono solo promesse, sono solo parole. L’unica cosa che conta realmente è l’opinione di chi paga quel fornitore.
Chi lavora bene e ha dei committenti soddisfatti ha tutto l’interesse a farlo sapere. Viceversa, chi non può contare su dei clienti soddisfatti preferisce rimanere sul vago provando a spostare l’attenzione su altri aspetti (ad esempio sulle tariffe apparentemente basse).
→ Perché la tua azienda dovrebbe rivolgersi a qualcuno che non vuole farti sapere come lavora?
4. Affidati solo a chi utilizza procedure standardizzate e strumenti tecnologici
All’interno di un magazzino di logistica non c’è niente di peggio che l’improvvisazione. Se paghi qualcuno perché gestisca al tuo magazzino non devi incrociare le dita nella speranza che vada tutto bene. Devi avere l’assoluta certezza che ogni situazione possa venire gestita in modo ottimale da qualunque operatore. Ma per avere questa sicurezza occorrono delle procedure standardizzate e testate.
Occorre inoltre che queste procedure comprendano l’uso di strumenti tecnologici, perché in caso contrario si tratta di procedure vecchie (nella migliore delle ipotesi risalgono a qualche decennio fa) che non sono adatte a ciò che oggi richiede il mercato.
Il sistema che uso per garantire un risultato finale certo
Lavorando nella logistica da molti anni, e avendo avuto un’esperienza professionale anche “dall’altra parte della barricata” presso una multinazionale che operava nella grande distribuzione quando ho messo in piedi la mia attività avevo ben chiari quelli che erano i problemi che caratterizzavano i tradizionali fornitori di personale di outsourcing e il tipo di servizio che volevo garantire ai miei clienti.
Ecco perché ho creato LogisticaZERO.
LogisticaZERO è un sistema di lavoro basato su 34 anni di esperienza esclusiva nel settore della logistica di magazzino che prevede:
- l’impiego di personale altamente specializzato, selezionato attraverso un rigoroso e accurato processo che si articola in 4 step, che viene costantemente formato e inserito in un percorso di crescita professionale (questo fa sì che in LogisticaZERO si verifichi un turnover bassissimo)
- l’utilizzo di procedure standardizzate (e quindi replicabili in QUALUNQUE CONTESTO), frutto di un’esperienza nel settore della logistica di magazzino che dura ininterrottamente dal 1981; tutte le nostre procedure sono state testate con successo nel corso degli anni, e sono oggetto di continui aggiornamenti
- l’utilizzo del software proprietario MinutoProduttività, che IN QUALUNQUE ISTANTE e IN TEMPO REALE, ovunque tu ti trovi, qual è la produttività individuale (ti consente cioè di sapere se e quanto ti sta facendo guadagnare ogni singolo operatore presente nel tuo magazzino)
Puoi leggere le opinioni dei clienti che hanno deciso di affidarsi al metodo LogisticaZERO (tutti i miei clienti hanno un nome, un cognome, e fanno riferimento ad un’azienda realmente esistente).
Grazie a LogisticaZERO, nei soli primi 3 mesi, hanno potuto di beneficiare di:
- una riduzione degli sprechi del 15%
- un aumento della produttività del 15%
Scopri di più su Logistica ZERO contattandoci direttamente senza impegno, ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno.
P.S. Il tuo fornitore di personale in outsourcing è davvero affidabile e competente? Scoprilo subito compilando il check up online a questa pagina.
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