Come ridurre i costi di magazzino aumentando la produttività?

Come ridurre i costi di magazzino salvaguardando l’integrità della merce?

integrità merce magazzino

Come ridurre i costi di magazzino salvaguardando l’integrità della merce?

Ogni imprenditore e responsabile della logistica sa che, per riuscire a rimanere sul mercato, la sua azienda deve fornire merce di qualità superiore rispetto a quella dei suoi concorrenti.

In questo articolo ti mostrerò come negli ultimi anni il mercato sia diventato molto più selettivo, e perché in questo contesto una cooperativa generalista può solo danneggiarti facendoti perdere soldi e clienti. Ti spiegherò infine come un fornitore di personale in outsourcing deve operare per essere in grado di garantirti i due risultati di cui hai bisogno, ovvero la riduzione dei costi e l’aumento della produttività.

Ridurre i costi e aumentare la produttività [le 2 cose che ti servono]

Che cosa succede quando si invia ad un cliente della merce che lui considera scadente?

Qualche anno fa, su un giornale, ho letto di un fatto che oggi vorrei condividere con te. In quell’articolo si spiegava che una fabbrica di ceramiche della provincia di Savona si era vista respingere da un suo cliente una partita di merce.

La merce era stata rifiutata e rispedita al mittente dal cliente, un grosso commerciante di vini, perché erano stati riscontrati numerosi difetti relativi alla qualità. L’azienda ha prontamente inviato il proprio direttore di produzione nella sede del cliente, ma una volta arrivato lì non ha potuto fare altro che constatare che il prodotto da loro imballato era effettivamente di bassa qualità.

Lettera di richiamo ai lavoratori e le conseguenze

In seguito a ciò è stata inviata una lettera di richiamo ai lavoratori che si erano occupati di quella partita di merce, dove si diceva che già in precedenza dei problemi legati alla qualità avevano messo a rischio dei posti di lavoro e la stessa sopravvivenza dell’azienda.

I dipendenti però, ritenendo che la lettera di richiamo fosse ingiusta, si sono rivolti ad un legale, e questo ha fatto sì che l’episodio diventasse pubblico finendo sui giornali.

I lavoratori hanno ammesso di aver avuto delle responsabilità durante la fase di imballaggio, ma secondo loro la colpa era dell’azienda perché non aveva monitorato la qualità nel corso del tempo, non accorgendosi degli errori commessi e non bloccando i pezzi che erano stati confezionati in modo difettoso.

La titolare dell’azienda ha detto:

“La qualità è la nostra caratteristica più importante (…) Oltre a darci opportunità sul mercato è anche l’unica possibilità per mantenere i posti di lavoro. (…) Dobbiamo offrire un prodotto a regola d’arte per soddisfare clienti giustamente esigenti, non possiamo permetterci di immettere sul mercato un prodotto di qualità non adeguata”.

Il fatto che una partita di merce destinata ad un cliente importante sia stata imballata e spedita nonostante presentasse parecchie non conformità, e senza che delle procedure di controllo siano state in grado né di prevenirle né di rilevarle bloccando la spedizione, per l’azienda ha comportato:

  • subire una contestazione da parte del cliente (e forse perderlo definitivamente)
  • subire un grave danno di immagine
  • dover gestire una vertenza con i lavoratori

 

Ovviamente, non conoscendo le dinamiche interne di quell’azienda e il modo in cui è organizzato il processo produttivo, non mi permetterei mai di dare un giudizio stabilendo di chi è la responsabilità se al cliente è arrivata della merce di qualità scadente.

Una cosa però è certa: la titolare dell’azienda ha assolutamente ragione quando dice che i clienti sono esigenti, e che l’unico modo per restare sul mercato è quello di offrire dei prodotti che siano privi di difetti.

Questo potrebbe sembrare un concetto banale. Di certo non nuovo. In fin dei conti funziona così da sempre, ogni imprenditore deve cercare di soddisfare le esigenze dei suoi clienti fornendo prodotti e servizi migliori rispetto a quelli offerti dalla concorrenza.

Converrai però con me che negli ultimi anni il mercato è cambiato diventando, se possibile, ancora più selettivo.

Ti faccio un esempio: oggi sono sempre di più le persone che, indipendentemente dal fatto che acquistino un oggetto online o in un negozio “fisico”, prima di spendere i loro soldi cercano informazioni, recensioni e opinioni su internet.

Amazon e eBay usano il sistema dei feedback come regola

Colossi del commercio come Amazon e eBay, che sicuramente conosci e che fatturano miliardi di euro all’anno, sono interamente costruiti sul sistema dei cosiddetti “feedback”, ovvero sui giudizi dati ai venditori e agli oggetti acquistati da parte di chi compra.

Se in passato un’azienda sbagliava magari poteva sperare di riuscire a “minimizzare” le conseguenze di un errore, mentre ora non è più così. In qualunque settore le alternative abbondano, e per un acquirente insoddisfatto sono estremamente facili da trovare.

Chi paga è molto più esigente e molto meno tollerante e disposto “a chiudere un occhio” nel caso la qualità di ciò che ha acquistato non lo soddisfi. Vuole ricevere merce di qualità, priva di difetti e il più rapidamente possibile. E questo vale sia per i consumatori finali che per le aziende.

Non è più possibile pensare “posso permettermi degli errori, tanto ho dei clienti affezionati”.

Questo è quello che mi insegnato la mia esperienza, ma sono più che certo che vale lo stesso anche per te.

Immagino che sia d’accordo anche tu se ti dico che per non perdere soldi e clienti per un’azienda è VITALE azzerare errori e non conformità.

Per riuscire a rimanere sul mercato, però, un’azienda ha anche un’altra necessità FONDAMENTALE: quella di ridurre i costi e gli sprechi.

Purtroppo si tratta di due esigenze che è molto difficile riuscire a far coincidere.

Per un imprenditore l’unico modo per ridurre i costi e per disporre della flessibilità di cui necessità è quello di mettere in atto un processo di esternalizzazione rivolgendosi ad un fornitore di personale in outsourcing.

Nel bilancio di un’azienda la voce relativa al costo del personale dipendente incide in modo pesante, senza contare che utilizzare del personale dipendente all’interno del proprio magazzino di logistica non consente di adattarsi in modo veloce alle variazioni della domanda.

Ti starai chiedendo perché ti ho detto che è parecchio problematico riuscire a ridurre i costi e contemporaneamente ad avere un basso margine di errore nella movimentazione e nella spedizione delle merci all’interno del proprio magazzino.

Il motivo è che nel settore della logistica la quasi totalità di fornitori di personali in outsourcing è costituita da cooperative di facchinaggio generaliste.

Queste cooperative permettono (apparentemente) di ridurre i costi, ma mai di migliorare la qualità del lavoro che viene eseguito in magazzino (che anzi, quasi sempre peggiora drasticamente).

Ciò è dovuto essenzialmente a due ragioni:

  • il personale che viene impiegato non ha alcuna esperienza nella logistica di magazzino
  • il lavoro viene improvvisato, non esistono procedure specifiche, e se esistono fanno riferimento a schemi e a modelli di gestione del magazzino superati, vecchi di almeno qualche decennio (e quindi improduttivi e dannosi nel contesto attuale)

 

Ecco quello che accade nel mondo delle cooperative generaliste

Mi rendo conto che potresti avere dei dubbi circa quello che ti sto dicendo.

Su internet ho trovato un dossier dal titolo Logistica e cooperative: Viaggio nell’Interporto di Bologna. In questo dossier viene intervistato Karim, un facchino proveniente dal Marocco che lavora per una delle tante cooperative che operano nell’Interporto di Bologna.

Parlando dei vari problemi che ci sono nel mondo delle cooperative Karim spiega che il 90% dei lavoratori presenti nei magazzini dell’Interporto viene da Paesi del Nord Africa, e che “agli operai non è stato mai garantito un corso d’italiano e ciò ha sicuramente costretto le persone straniere all’isolamento”.

Parla anche di lavoratori arrabbiati e demotivati perché vengono pagati poco e perché non vengono rispettati i contratti.

Come se non bastasse racconta pure di responsabili delle cooperative che insultavano, che minacciavano, che addirittura giravano tenendo in mano dei bastoni (tutto questo ripresi da delle telecamere, e quindi si tratta di episodi veri).

Come reagiscono dei facchini arrabbiati e demotivati?

Lo racconta sempre lui:

“iniziammo ad organizzarci in sciopero, bloccando la merce, piazzandoci sui binari, fermando i mezzi, facendo danni per molte migliaia di euro”.

Persone che se ne vanno dal loro Paese d’origine per scappare dalla povertà, che una volta arrivate in Italia accettano (cosa assolutamente capibile e comprensibilissima, se mi metto nei loro panni) il primo lavoro che gli viene offerto anche se non sono in possesso di nessuna competenza per poterlo svolgere, che non ricevono alcuna formazione e che non vengono inserite in nessun percorso di crescita professionale.

Persone che, alla fine, ritrovandosi mal pagate e senza alcuna prospettiva, si convincono che l’unico modo che hanno per riuscire ad ottenere qualcosa sia quello di protestare.

Lavorando nella logistica di magazzino dal 1996 è una storia che ormai conosco molto bene, avendola vista ripetersi decine e decine di volte.

Ti chiedo:

  • Dei facchini privi di esperienza e la cui unica “formazione” consiste nell’aver ricevuto in mano un paio di guanti e un palmare durante il loro primo giorno di lavoro sono quello che ti serve per affrontare un mercato iper competitivo e con clienti sempre più esigenti da soddisfare?
  • Che tipo di procedure specifiche possono utilizzare delle cooperative generaliste che preferiscono dei lavoratori non qualificati a dei magazzinieri esperti solo perché pensano di poterli sottopagare?
  • Che valore aggiunto rappresentano dei “responsabili” che invece di coordinare e valorizzare i lavoratori li insultano e li minacciano?
  • Quali conseguenze ha per la tua azienda avere a che fare con frequenti proteste con costosi blocchi della produzione?

 

Come passare da una situazione disastrosa al miglior risultato a livello europeo in soli 3 mesi

Tu non hai bisogno di qualcuno che all’interno del tuo magazzino si limiti a movimentare della merce. Hai bisogno di un fornitore di personale in outsourcing che lo faccia in modo rapido, estremamente preciso, senza commettere errori, e che al momento del suo arrivo sia in grado di individuare e correggere tutto quello che non funziona.

Ti servono quindi dei professionisti di magazzino.

Rivolgersi ad un fornitore di personale in outsourcing che non ti fornisce dei professionisti, ma dei facchini generici, significa gettare al vento enormi quantità di denaro per pagare dei soggetti che non sono più in grado di stare sul mercato e che ti causeranno un sacco di problemi.

Ecco perché ho creato il metodo LogisticaZERO. Per aiutare gli imprenditori e le aziende a ridurre i costi e ad aumentare la produttività attraverso una metodologia di lavoro testata e l’invio di professionisti di magazzino dotati di un’elevata esperienza e di conoscenze specifiche.

→ Con il metodo LogisticaZERO, che deriva da 34 anni di esperienza esclusiva nel settore della logistica di magazzino, NULLA viene improvvisato o lasciato al caso.

La differenza di un sistema che prevede risultati certi

Il sistema di lavoro LogisticaZERO è diverso da tutti gli altri perché prevede:

  • Una rigorosa selezione del personale attraverso 4 step. Vengono scelti solamente i candidati in possesso di una solida esperienza e di elevate qualità professionali. Successivamente il personale viene continuamente formato e aggiornato, in modo da poter far fronte a qualunque situazione e a qualunque esigenza dei nostri clienti.
  • Un’analisi preventiva e GRATUITA del magazzino eseguita da un Responsabile Operativo e da un Tecnico Logistico, che ha l’obiettivo di individuare tutte le criticità e i problemi, indicando le soluzioni per risolverli, tempi e costi necessari per metterle in atto e i benefici che si otterrebbero.
  • Dei report periodici (anche questi A COSTO ZERO) che consentono un miglioramento continuo dei risultati ottenuti.
  • L’utilizzo di strumenti tecnologici come il software proprietario MinutoProduttività, che oltre a monitorare la produttività individuale dei nostri professionisti di magazzino consente di segnalare qualunque tipo di problema, ricevendo una risposta ENTRO UN’ORA dalla segnalazione.

 

Tutto questo, nei primi 3 mesi, ti consente di:

  • ridurre gli sprechi del 15%
  • aumentare la produttività del15%

 

Probabilmente sarai curioso di sapere come funziona LogisticaZERO nella pratica. Lo puoi vedere nel breve video qui sotto.

In appena 3 minuti Alessandro, il nostro Responsabile Operativo, spiega come ha aiutato un nostro di cliente di Verona, che si era affidato ad una cooperativa di facchinaggio generalista con esiti disastrosi, a passare da una media di 6 non conformità al giorno al conseguimento del miglior risultato a livello europeo all’interno del gruppo di cui faceva parte in appena 3 mesi.

Anche tu puoi averci nella tua azienda.

Scopri di più su Logistica ZERO contattandoci direttamente senza impegno, ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno.

P.S. Il tuo fornitore di personale in outsourcing è davvero affidabile e competente? Scoprilo subito compilando il check up online a questa pagina.

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Lavoro nella logistica dal 1996. Autore del libro "Odissea nella Logistica. Guida pratica per l'imprenditore" . Sapevi che è possibile ridurre i costi logistici in media dal 10 al 18%, entro 3 mesi con alcune azioni precise? E migliorare il servizio per i tuoi clienti. Chiedimi come
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