Chi siamo bozza

Chi siamo


Sono Luca Giarola, il fondatore di LogisticaZERO e ti do il mio benvenuto.


LogisticaZERO gestisce gli ultimi e decisivi 100 metri della logistica interna della tua azienda.


Con i nostri Professionisti di Magazzino.


La differenza del nostro approccio rispetto alle altre soluzioni che puoi utilizzare, cioè magazzinieri dipendenti o appalto ad una qualche cooperativa di facchinaggio o consorzio, è molto semplice:


Grazie ai nostri Professionisti di Magazzino, riusciamo a Garantire all’azienda una riduzione dei costi della gestione del servizio logistico (tco, cioè costo totale dell’appalto), e migliorare il livello del servizio.


In totale sicurezza e trasparenza.


Vogliamo che  il tuo cliente finale quando aprirà il bancale con i tuoi prodotti, sia soddisfatto. E continui a comprare dalla tua azienda.

Pensi i tuoi prodotti. Li progetti. Crei il marketing. La tua fabbrica li produce e i tuoi commerciali girano il mondo per venderli.

E i tuoi clienti li stanno aspettando.

Chi si occupa della tua Logistica interna, di quegli ultimi 100 metri DECISIVI, prima che i camion partano caricati con i tuoi prodotti verso i tuoi clienti finali?

E prima che questi clienti aprano il bancale e capiscano se hanno fatto bene a rivolgersi alla tua azienda oppure no?

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Come riusciamo a fare questo?

  • Step 1: Con la nostra Analisi CFS (Costi, flussi e sprechi)  capiamo come funziona la funzione logistica allo stato attuale e come si può fare per ottimizzare costi ed efficienza.

    Step 1: Capendo realmente, grazie alla nostra Analisi CFS (Costi, flussi e sprechi) e alle nostre fidure tecniche, come funziona la funzione logistica allo stato attuale e come si può fare per ottimizzare costi ed efficienza.

  • Step 2 : le persone in gamba a cui affidare i tuoi prodotti vanno selezionate. E bene. E’ finito il tempo del magazziniere generico tuttofare.  In LogisticaZERO abbiamo creato il Percorso di Selezione del Professionista di Magazzino. E’ un sistema unico, e puoi vederlo a pagina www.uniscitialz.com

    E chiunque entri all’interno di LogisticaZERO deve firmare il nostro Codice di Professionalità. E’ obbligatorio. 

    E chiunque entri all’interno di LogisticaZERO deve firmare il nostro Codice di Professionalità. E’ obbligatorio. Puoi vederlo a pagina www.uniscitialz.com/codice_di_professionalità.


  • Step 3: Non basta selezionare i migliori, occorre formarli e farli crescere. Per questo scopo abbiamo creato l’Accademia del Professionista di Magazzino LogisticaZERO. E’ la nostra scuola interna di formazione.​https://logisticazero.wistia.com/medias/i5cke7kajk?embedType=async&videoFoam=true&videoWidth=640​​​

    Step 3: Non basta selezionare i migliori, occorre formarli e farli crescere. Per questo scopo abbiamo creato l’Accademia del Professionista di Magazzino LogisticaZERO. E’ la nostra scuola interna di formazione.

  • Step 4: Una volta selezionato e formato, al Professionista di Magazzino vanno dati i Manuali Operativi, Procedure e Sistemi di Lavoro LogisticaZERO. 

    Ogni operatore deve sapere cosa fare, quando e perchè. Ed essere replicabile. Se vendi di più siamo con te, grazie alla replicabilità dei nostri Professionisti di Magazzino.

    Un magazziniere può essere produttivo o meno. Veloce o meno. Preciso o meno. Sveglio o meno. Senza un sistema di lavoro vero e prioprio testato, è tutto molto legato al caso e alla fortuna di "trovare la gente giusta"


    Il Sistema di Lavoro LogisticaZERO è stato creato proprio per risolvere questo problema, per mettere tutti i nostri Professionisti di Magazzino nelle condizioni di lavorare costantemente al meglio.

    Ogni operatore deve sapere cosa fare, quando e perchè. Ed essere replicabile. Se vendi di più siamo con te, grazie alla replicabilità dei nostri Professionisti di Magazzino.


    Se calano le vendite i tuoi costi calano di conseguenza, ma SENZA danneggiare il livello di servizio verso i tuoi clienti finali, perchè dobbiamo essere pronti quando le vendite riprenderanno a correre.


    Un magazziniere può essere bravo o meno. Veloce o meno. Preciso o meno. Sveglio o meno. 


    Il sistema di lavoro LogisticaZERO è stato costruito su oltre 34 anni di lavoro nel settore della logistica interna dell’azienda, proprio per mettere ognuno dei nostri Professionisti di Magazzino in grado di lavorare al meglio.


  • Step 5: Selezionato, formato, con i giusti strumenti operativi, al Professionista di Magazzino manca ancora una cosa: la migliore tecnologia per governare la complessità della funzione logistica.


    Puoi avere già implementato sistemi di radiofrequenza, voicepicking, vision picking, ecc. 

    I nostri Professionisti di Magazzino li conoscono. 


    Ma se non hai nulla a parte il cartaceo per gestire il tuo magazzino, non preoccuparti. La tecnologia la porta direttamente il Professionista di Magazzino. E la tua logistica compie un bel salto nel futuro, senza alcuno sforzo da parte tua perchè pensiamo a tutto noi. E’ il nostro mestiere.

    Step 4: Selezionato, formato, con i giusti strumenti operativi, al Professionista di Magazzino manca ancora una cosa: la migliore tecnologia per governare la complessità della funzione logistica.


    Puoi avere già implementato sistemi di radiofrequenza, voicepicking, vision picking, ecc. 

    I nostri Professionisti di Magazzino li conoscono. 


    Ma se non hai nulla a parte il cartaceo per gestire il tuo magazzino, non preoccuparti. La tecnologia la porta direttamente il Professionista di Magazzino. E la tua logistica compie un bel salto nel futuro, senza alcuno sforzo da parte tua perchè pensiamo a tutto noi. E’ il nostro mestiere.


  • Step 6: Chi lavora, pur preparato e con tutti gli strumenti giusti, va seguito. Ecco perchè mettiamo a disposizione dei nostri Professionisti di Magazzino, i Preposti LogisticaZERO e i Consulenti Operativi. Che supportano anche il Cliente nelle decisioni di tutti i giorni.

    Step 6: Chi lavora, pur preparato e con tutti gli strumenti giusti, va seguito. Ecco perchè mettiamo a disposizione dei nostri Professionisti di Magazzino, i Preposti LogisticaZERO e i Consulenti Operativi. Che supportano anche il Cliente nelle decisioni di tutti i giorni.


  • Step 7: Cosa manca? Rilevare la produttività dei Professionisti di Magazzino. 

    Quello che non può essere misurato non può essere migliorato.   Il nostro software proprietario  è stato creato proprio per questo scopo. A te non costa nulla, ma puoi vedere in tempo reale come stiamo lavorando

    Quello che non può essere misurato non può essere migliorato. Il nostro software proprietario  è stato creato proprio per questo scopo. A te non costa nulla, ma puoi vedere in tempo reale come stiamo lavorando

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Questo sistema ci permette di raggiungere per i nostri clienti i risultati che puoi vedere in questa pagina www.logisticazero.com/diconodinoi.


Ma per arrivare a risultati come questo  qui a fianco per esempio, la strada è stata decisamente in salita

La storia dietro LogisticaZERO, ovvero come un fallimento si trasforma in un successo con il giusto metodo di lavoro...


Te lo anticipo già da ora.

La storia dietro LogisticaZERO non è fatta esclusivamente di vittorie e di successi. Anzi.

Ho iniziato a lavorare all’interno dei magazzini di logistica nel 1996, quando ancora frequentavo le superiori, nel periodo delle vacanze estive.


La mia non è stata una scelta casuale, dato che sia mio nonno che mio padre lavoravano in una cooperativa di facchinaggio che si chiamava La Nuova Veneta, detta anche la Carovana Facchini di Legnago.


Te lo anticipo già da ora.

La mia non è una storia fatta esclusivamente di vittorie e di successi. Anzi.

Ho iniziato a lavorare all’interno dei magazzini di logistica nel 1996, quando ancora frequentavo le superiori, nel periodo delle vacanze estive.


La mia non è stata una scelta casuale, dato che sia mio nonno che mio padre lavoravano in una cooperativa di facchinaggio che si chiamava La Nuova Veneta, detta anche la Carovana Facchini di Legnago.


Questa cooperativa è stata una specie di “istituzione” molto amata dalle mie parti, ed è finita pure su un libro di un cliente

Questa cooperativa è stata una specie di “istituzione” molto amata dalle mie parti, ed è finita pure su un libro di un cliente che la ricorda con affetto.

Sono cresciuto in una famiglia nella quale mi è stato insegnato sin da subito il valore del lavoro, ed è per questo che a 15 anni, invece che lasciarmi sprecare le mie vacanze tra partite di calcetto con gli amici e giornate trascorse in piscina ad abbronzarmi, sono stato spinto a trovarmi un’occupazione estiva. 

La mia prima "ricca" busta paga del 1996


Ovviamente avrei preferito essere in piscina con le mie coetanee e giocare la finale di calcetto del paese, è chiaro.


Ho iniziato così a lavorare come facchino e magazziniere in questa cooperativa che dava lavoro a molti del mio paese, da molti anni. E che portava alla pensione molti lavoratori. Gestiva la logistica di magazzino dal 1981, da quando sono nato praticamente.


Era la classica cooperativa seria e sana, gestita con i valori di una volta. Per farti un esempio il consiglio di amministrazione era al lavoro tutti i giorni sul carrello elevatore. Tutti lavoravano come muli con passione al bene del cliente (oltre che al proprio ovviamente).


Scherzosamente quella cooperativa era, come gli dicevo vedendo la qualità del loro lavoro, una “Ferrari in garage”, perché per loro non serviva proporsi a nuovi clienti, avevano i loro a cui erano affezionati. 


Sembrano cose così lontane e inconcepibili in questi anni di mercato feroce e competitivo ma per loro era il normale modo di lavorare.


Sono cresciuto in una famiglia nella quale mi è stato insegnato sin da subito il valore del lavoro, ed è per questo che a 15 anni, invece che lasciarmi sprecare le mie vacanze tra partite di calcetto con gli amici e giornate trascorse in piscina ad abbronzarmi, sono stato spinto a trovarmi un’occupazione estiva. 


Ovviamente avrei preferito essere in piscina con le mie coetanee e giocare la finale di calcetto del paese, è chiaro.


Ho iniziato così a lavorare come facchino e magazziniere in questa cooperativa che dava lavoro a molti del mio paese, da molti anni. E che portava alla pensione molti lavoratori. Gestiva la logistica di magazzino dal 1981, da quando sono nato praticamente.



Era la classica cooperativa seria e sana, gestita con i valori di una volta. Per farti un esempio il consiglio di amministrazione era al lavoro tutti i giorni sul carrello elevatore. Tutti lavoravano come muli con passione al bene del cliente (oltre che al proprio ovviamente).


Scherzosamente quella cooperativa era, come gli dicevo vedendo la qualità del loro lavoro, una “Ferrari in garage”, perché per loro non serviva proporsi a nuovi clienti, avevano i loro a cui erano affezionati. 


Sembrano cose così lontane e inconcepibili in questi anni di mercato feroce e competitivo ma per loro era il normale modo di lavorare.


Ugo e Vasco, “il gigante buono”, alcuni degli “eroi” de La Nuova Veneta al lavoro, in foto dei primissimi anni ’80 entrambi andati in pensione grazie a La Nuova Veneta


Ugo e Vasco, “il gigante buono”, alcuni degli “eroi” de La Nuova Veneta al lavoro, in foto dei primissimi anni ’80 entrambi andati in pensione grazie a La Nuova Veneta


Di certo quell’esperienza mi ha fatto conoscere un mondo di cui la maggior parte dei miei amici avrebbe ignorato l’esistenza per molto tempo, rivelandosi in futuro per me molto più utile di quello che pensavo all’ora.


Di certo quell’esperienza mi ha fatto conoscere un mondo di cui la maggior parte dei miei amici avrebbe ignorato l’esistenza per molto tempo, rivelandosi in futuro per me molto più utile di quello che pensavo all’ora.


Ho continuato a lavorare come magazziniere per i successivi 10 anni, riuscendo a pagarmi l’università completamente da solo e divertendomi decisamente nel farlo.


Mi ero accorto però che quel mondo stava cambiando velocemente e violentemente, e stava finendo l’epoca del facchino visto come semplice lavoratore di fatica.


Ai clienti stavano aprendosi i mercati esteri e servivano veri e propri professionisti di magazzino, che non facessero errori con i clienti più importanti.


Visto che lavoravo tutto il giorno non ho mai visto una lezione universitaria dal vivo, in compenso mi toglievo parecchi sfizi, mentre i miei coetanei vivevano con la paghetta dei genitori. E venivo pagato per imparare.


Mi sono poi laureato nel 2006 e ho deciso di provare ad affrontare altre esperienze professionali perché mi ero reso conto che per provare a realizzare qualcosa di importante in quel settore avevo bisogno di conoscenze che anni di magazziniere, cinque di università e studio sui libri non erano stati in grado di darmi.


Venendo dal lavoro pratico di tutti i giorni, le teorie dell’università mi apparivano già allora per quello che sono, appunto teorie. 


Bisognava dargli il “battesimo della pratica”. E la mia precedente cooperativa era eccezionale dal punto di vista pratico, ma rischiava di scontrarsi con il nuovo mondo all’orizzonte e con i cambiamenti di mentalità che richiedeva.

LAVORARE A CONTATTO CON I CLIENTI



Avevo bisogno di lavorare a contatto con i clienti e saper trattare con loro, per cui il giorno dopo la cerimonia di laurea mi sono messo subito alla prova prima come agente immobiliare (solo perché erano i primi che mi hanno preso, visto che ero stato fino ad allora un semplice facchino non potevo permettermi di andare tanto per il sottile con la selezione delle aziende) e dopo poco sono stato chiamato a lavorare per conto di una importante multinazionale nel settore della GDO, sotto una agenzia di cui si servivano all’epoca, per una pura circostanza fortunata onestamente.


Per quasi 3 anni ho avuto l’opportunità di imparare tutta la parte che mi mancava su come gestire una realtà importante, e ho avuto mentori fantastici che mi hanno preso sotto la loro ala per togliermi le ingenuità dell’età.


Se questa azienda mi avesse chiesto dei soldi per quel percorso che ho fatto da loro, li avrei pagati volentieri.

Non sarebbe potuto nascere LogisticaZERO senza queste esperienze.


Dopo quasi 3 anni la multinazionale, soddisfatta del mio lavoro, mi ha offerto l’occasione della vita, il classico treno che passa una volta sola: trasferirmi nella loro sede di Milano in un ruolo importante.

Ma non era il mio obiettivo, avevo ottenuto quello che mi serviva per “rivoluzionare” il mio settore originale, quello della fornitura di personale specializzato nella logistica di magazzino.

2008: ODISSEA NELLA LOGISTICA



Nel 2008 ho pensato di essere pronto a mettere in piedi e gestire una cooperativa, che ho chiamato La Nuova Sociale, in onore della vecchia La Nuova Veneta.

Nel 2008 ti ricorderai che stavamo entrando nella più grande crisi economica della storia recente, ma non mi spaventava perché ero determinato e credevo nel mio progetto.


Inizialmente però i fatti hanno sembrato darmi torto. La concorrenza era tanta e spesso completamente banditesca, e per una realtà come la mia giovane, partita da zero, era dura.


Avevo le mie prime, grandi soddisfazioni acquisendo da solo i primi clienti e pagando correttamente i soci, con molte intuizioni che avevo pensato sulla carta che si rivelavano corrette, come la standardizzazione del sistema di lavoro nel facchinaggio o il dotare di strumenti all’avanguardia i responsabili di magazzino per una comunicazione istantanea.


Ma non ero preparato al quadro generale di allora, che era ancora basato sulla mia precedente esperienza pratica:

  • La crisi economica aveva reso i clienti più insicuri e alla ricerca di spendere poco, sempre e comunque
  • La maggior parte delle cooperative concorrenti violavano norme di legge e statuti, pagando poco e sfruttando i lavoratori per poter offrire al cliente tariffe ridicolmente basse (a scapito però della qualità del servizio, che è sempre pessimo)
  • Chi doveva difendere la parte sana del settore e vigilare su quella malata (associazioni di categoria, istituzioni ecc.), faceva grandi discorsi teorici ma nessuna azione concreta. Politica, ma a me non serviva perché era in gioco la mia sopravvivenza e quella dei miei soci che il 10 di ogni mese prendevano lo stipendio.


La mia vecchia cooperativa La Nuova Veneta, aveva anche lei grandi difficoltà perché da una parte offriva un servizio eccelso, con soci e clienti contenti, ma non era minimamente preparata al nuovo mondo e non aveva alcuno strumento commerciale per sfruttare i suoi punti di forza, per cui decise la fusione con una cooperativa più grande di Verona, che non solo non aveva migliorato la situazione, ma l’aveva drasticamente peggiorata.


UN BRUTTO MOMENTO DELLA MIA STORIA PROFESSIONALE


La mia cooperativa nel dicembre del 2010 ha toccato il punto più basso, e mi sono trovato nella situazione nella quale nessun imprenditore o responsabile vorrebbe mai trovarsi: zero liquidità e tredicesime dai soci lavoratori da pagare.

Si prospettava proprio un brutto Natale e la fine dei miei sogni e di quelli dei miei soci che credevano nella mia visione.

Ero di fronte ad una scelta: chiudere la cooperativa o trovare un modo per cambiare le cose…


I PREDATORI DELLA LOGISTICA PERDUTA


Quel modo era solo uno: 


Offrire un servizio talmente eccellente al cliente e talmente talmente superiore sul mercato da far apparire i concorrenti a basso costo come una scelta folle e senza senso, anche dal punto di vista economico.


E selezionare il target dei miei clienti tarandolo su una categoria ben precisa di aziende.


Rinunciare ad una parte del mio fatturato per concentrarmi sulla ricerca e soddisfazione dei clienti più sani e seri, che condividessero la ricerca del lavoro ben fatto e non solo del mero “taglio dei costi”, fregandosene del cliente perché “tanto compra sempre e poi c’è la crisi”.

Dato che ti sto scrivendo, puoi immaginare quale è stata la mia scelta.


Mi sono separato da chi mi ripeteva che l’unica soluzione possibile era quella di chiudere, ho venduto tutti i miei beni personali per ricavare la liquidità necessaria per pagare gli stipendi ai miei soci e fornitori e ho riflettuto su come far sì che la mia cooperativa potesse crescere senza utilizzare i metodi scorretti praticati dagli altri.


Mi sono ricordato della mia esperienza nell’azienda multinazionale, e di quali erano stati gli strumenti che avevano permesso loro di svilupparsi velocemente e su una fascia di clienti molto esigente.

Ho capito che per restare sul mercato non occorreva “semplicemente” lavorare bene rispettando le norme.


Serviva un sistema di lavoro che fosse replicabile, che attirasse le migliori risorse disponibili e che fosse percepito come tale dai clienti fin da subito.

I buoni clienti non hanno bisogno di magazzinieri mal pagati che lavorano in modo svogliato e rassegnato perché quello è l’unico impiego che hanno trovato per sopravvivere.



I buoni clienti hanno bisogno di professionisti di magazzino preparati e ben pagati che scelgono convintamente quel lavoro, perché ritengono che gli offra la possibilità di realizzarsi e di crescere.

Ho investito quindi tutte le mie risorse in formazione, cercando di apprendere quanto più mi era possibile da imprenditori di successo, e ho contattato i migliori professionisti disponibili sul mercato.


E il mio progetto e la mia cooperativa ha “svoltato” e ha cominciato decisamente a funzionare:


  • Nuovi clienti acquisiti
  • Grado di soddisfazione dei clienti e dei soci sempre in aumento
  • Soci sempre più fidelizzati e motivati
  • Nuovi soci che da altre cooperative volevano a tutti i costi passare con La Nuova Sociale


In pratica stavo riuscendo nel portare la mitica vecchia cooperativa nel nuovo mondo. Avevo creato un modo di lavorare che poteva essere replicabile su nuovi clienti in tempi rapidi e un modo efficace di gestire il personale, con un grado di soddisfazione molto alto ed enormemente superiore alla media del settore.

Ma mancava ancora qualcosa, il quadro non era completo…


Sì, lavoravo nella logistica di magazzino dal 1996, ma per quello che avevo in mente la mia esperienza non era sufficiente.


Conoscevo però chi di esperienza ne aveva da vendere, un’esperienza esclusiva nel settore della logistica di magazzino iniziata nel 1980.

La seconda parte del mio lavoro è stata quindi di “portare fuori dal garage la Ferrari”, cioè di applicare in grande scala e su una struttura eccellente, ma consolidata da anni di vecchie pratiche quello che stavo sperimentando sulla mia giovane realtà (quindi più reattiva e veloce nel seguirmi per definizione).


Per prima cosa ho dovuto togliere – prima che fosse troppo tardi – gli “eroi” di quella cooperativa storica da quel brutto conglomerato con cui si erano fusi.


Convincerli non è stato semplice, ma il mio “modellino” funzionava, per cui potevano vedere che le mie non erano soltanto parole.


E mentre i responsabili di questa grande cooperativa parlavano della necessità di “tagliare stipendi e qualità del servizio per resistere alla crisi” (la miglior ricetta per avere i liquidatori fallimentari in azienda secondo me), la parte della vecchia Nuova Veneta si scindeva e tornava come realtà a se, con nome Mover.


E da qui è stato semplice fare in modo che l’esperienza della Nuova Veneta si unisse con quella che era la mia visione, e questa unione ha dato vita al sistema:

Cioè un modo di lavorare e un brand che fosse riconoscibile sul mercato per la capacità di gestire al meglio il servizio logistico all'interno dell'azienda cliente.


E che può essere replicato da altre cooperative e aziende del settore con lo stesso standard di soddisfazione del cliente, grazie al nostro sistema di lavoro replicabile e ai nostri strumenti esclusivi, come il nostro software proprietario Minuto Produttività.


LAVORARE BENE NON BASTA


LogisticaZERO fa al caso tuo se vuoi un fornitore del servizio logistico che ti garantisce risultati CERTI e VERIFICABILI all’interno di tempistiche concordate.


L’innovazione a cui ambivo ha portato alla creazione di una metodologia di lavoro che non dice al cliente solamente QUANTO si lavora, ma COME, e che gli consente di monitorare il nostro lavoro IN TEMPO REALE.


Attualmente, oltre 200 tra Professionisti di Magazzino, responsabili di magazzino e Clienti stanno utilizzando LogisticaZERO

Attualmente 200 tra operatori, responsabili e dirigenti e clienti delle 2 cooperative, stanno utilizzando attivamente tutti i giorni MinutoProduttività e i sistemi LogisticaZERO.


Se vuoi saperne di più, adesso puoi farlo in modo molto semplice e senza alcun impegno

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Ho continuato a lavorare come magazziniere per i successivi 10 anni, riuscendo a pagarmi l’università completamente da solo e divertendomi nel farlo decisamente.

Mi ero accorto però che quel mondo stava cambiando velocemente e violentemente, e stava finendo l’epoca del facchino visto come semplice lavoratore di fatica.

Ai clienti stavano aprendosi i mercati esteri e servivano veri e propri professionisti di magazzino, che non facessero errori con i clienti più importanti.


Visto che lavoravo tutto il giorno non ho mai visto una lezione universitaria dal vivo, in compenso mi toglievo parecchi sfizi, mentre i miei coetanei vivevano con la paghetta dei genitori. E venivo pagato per imparare.


Mi sono poi laureato nel 2006 e ho deciso di provare ad affrontare altre esperienze professionali perché mi ero reso conto che per provare a realizzare qualcosa di importante in quel settore avevo bisogno di conoscenze che anni di magazziniere, cinque di università e studio sui libri non erano stati in grado di darmi.


Venendo dal lavoro pratico di tutti i giorni, le teorie dell’università mi apparivano già allora per quello che sono, appunto teorie. 


Bisognava dargli il “battesimo della pratica”. E la mia precedente cooperativa era eccezionale dal punto di vista pratico, ma rischiava di scontrarsi con il nuovo mondo all’orizzonte e con i cambiamenti di mentalità che richiedeva.


LAVORARE A CONTATTO CON I CLIENTI

Avevo bisogno di lavorare a contatto con i clienti e saper trattare con loro, per cui il giorno dopo la cerimonia di laurea mi sono messo subito alla prova prima come agente immobiliare (solo perché erano i primi che mi hanno preso, visto che ero stato fino ad allora un semplice facchino non potevo permettermi di andare tanto per il sottile con la selezione delle aziende) e dopo poco sono stato chiamato a lavorare per conto di una importante multinazionale nel settore della GDO, sotto una agenzia di cui si servivano all’epoca, per una pura circostanza fortunata onestamente.

Per quasi 3 anni ho avuto l’opportunità di imparare tutta la parte che mi mancava su come gestire una realtà importante, e ho avuto mentori fantastici che mi hanno preso sotto la loro ala per togliermi le ingenuità dell’età.

Se questa azienda mi avesse chiesto dei soldi per quel percorso che ho fatto da loro, li avrei pagati volentieri.

Non sarebbe potuto nascere LogisticaZERO senza queste esperienze.

Dopo quasi 3 anni la multinazionale, soddisfatta del mio lavoro, mi ha offerto l’occasione della vita, il classico treno che passa una volta sola: trasferirmi nella loro sede di Milano in un ruolo importante.

Ma non era il mio obiettivo, avevo ottenuto quello che mi serviva per “rivoluzionare” il mio settore originale, quello della fornitura di personale specializzato nella logistica di magazzino.

2008: ODISSEA NELLA LOGISTICA

Nel 2008 ho pensato di essere pronto a mettere in piedi e gestire una cooperativa, che ho chiamato La Nuova Sociale, in onore della vecchia La Nuova Veneta.

Nel 2008 ti ricorderai che stavamo entrando nella più grande crisi economica della storia recente, ma non mi spaventava perché ero determinato e credevo nel mio progetto.

Inizialmente però i fatti hanno sembrato darmi torto. La concorrenza era tanta e spesso completamente banditesca, e per una realtà come la mia giovane, partita da zero, era dura.

Avevo le mie prime, grandi soddisfazioni acquisendo da solo i primi clienti e pagando correttamente i soci, con molte intuizioni che avevo pensato sulla carta che si rivelavano corrette, come la standardizzazione del sistema di lavoro nel facchinaggio o il dotare di strumenti all’avanguardia i responsabili di magazzino per una comunicazione istantanea.

Ma non ero preparato al quadro generale di allora, che era ancora basato sulla mia precedente esperienza pratica:

· La crisi economica aveva reso i clienti più insicuri e alla ricerca di spendere poco, sempre e comunque

· La maggior parte delle cooperative concorrenti violavano norme di legge e statuti, pagando poco e sfruttando i lavoratori per poter offrire al cliente tariffe ridicolmente basse (a scapito però della qualità del servizio, che è sempre pessimo)

· Chi doveva difendere la parte sana del settore e vigilare su quella malata (associazioni di categoria, istituzioni ecc.), faceva grandi discorsi teorici ma nessuna azione concreta. Politica, ma a me non serviva perché era in gioco la mia sopravvivenza e quella dei miei soci che il 10 di ogni mese prendevano lo stipendio.

La mia vecchia cooperativa La Nuova Veneta, aveva anche lei grandi difficoltà perché da una parte offriva un servizio eccelso, con soci e clienti contenti, ma non era minimamente preparata al nuovo mondo e non aveva alcuno strumento commerciale per sfruttare i suoi punti di forza, per cui decise la fusione con una cooperativa più grande di Verona, che non solo non aveva migliorato la situazione, ma l’aveva drasticamente peggiorata.

UN BRUTTO MOMENTO DELLA MIA STORIA PROFESSIONALE

La mia cooperativa nel dicembre del 2010 ha toccato il punto più basso, e mi sono trovato nella situazione nella quale nessun imprenditore o responsabile vorrebbe mai trovarsi: zero liquidità e tredicesime dai soci lavoratori da pagare.

Si prospettava proprio un brutto Natale e la fine dei miei sogni e di quelli dei miei soci che credevano nella mia visione.

Ero di fronte ad una scelta: chiudere la cooperativa o trovare un modo per cambiare le cose…

I PREDATORI DELLA LOGISTICA PERDUTA

Quel modo era solo uno: offrire un servizio talmente eccellente al cliente e talmente talmente superiore sul mercato da far apparire i concorrenti a basso costo come una scelta folle e senza senso, anche dal punto di vista economico.

E selezionare il target dei miei clienti tarandolo su una categoria ben precisa di aziende.

Rinunciare ad una parte del mio fatturato per concentrarmi sulla ricerca e soddisfazione dei clienti più sani e seri, che condividessero la ricerca del lavoro ben fatto e non solo del mero “taglio dei costi”, fregandosene del cliente perché “tanto compra sempre e poi c’è la crisi”.

Dato che ti sto scrivendo, puoi immaginare quale è stata la mia scelta.

Mi sono separato da chi mi ripeteva che l’unica soluzione possibile era quella di chiudere, ho venduto tutti i miei beni personali per ricavare la liquidità necessaria per pagare gli stipendi ai miei soci e fornitori e ho riflettuto su come far sì che la mia cooperativa potesse crescere senza utilizzare i metodi scorretti praticati dagli altri.

Mi sono ricordato della mia esperienza nell’azienda multinazionale, e di quali erano stati gli strumenti che avevano permesso loro di svilupparsi velocemente e su una fascia di clienti molto esigente.

Ho capito che per restare sul mercato non occorreva “semplicemente” lavorare bene rispettando le norme.

Serviva un sistema di lavoro che fosse replicabile, che attirasse le migliori risorse disponibili e che fosse percepito come tale dai clienti fin da subito.

I buoni clienti non hanno bisogno di magazzinieri mal pagati che lavorano in modo svogliato e rassegnato perché quello è l’unico impiego che hanno trovato per sopravvivere.

I buoni clienti hanno bisogno di professionisti di magazzino preparati e ben pagati che scelgono convintamente quel lavoro, perché ritengono che gli offra la possibilità di realizzarsi e di crescere.

Ho investito quindi tutte le mie risorse in formazione, cercando di apprendere quanto più mi era possibile da imprenditori di successo, e ho contattato i migliori professionisti disponibili sul mercato.

E il mio progetto e la mia cooperativa ha “svoltato” e ha cominciato decisamente a funzionare:

· Nuovi clienti acquisiti

· Grado di soddisfazione dei clienti e dei soci sempre in aumento

· Soci sempre più fidelizzati e motivati

· Nuovi soci che da altre cooperative volevano a tutti i costi passare con La Nuova Sociale

In pratica stavo riuscendo nel portare la mitica vecchia cooperativa nel nuovo mondo. Avevo creato un modo di lavorare che poteva essere replicabile su nuovi clienti in tempi rapidi e un modo efficace di gestire il personale, con un grado di soddisfazione molto alto ed enormemente superiore alla media del settore.

Ma mancava ancora qualcosa, il quadro non era completo…


Sì, lavoravo nella logistica di magazzino dal 1996, ma per quello che avevo in mente la mia esperienza non era sufficiente.

Conoscevo però chi di esperienza ne aveva da vendere, un’esperienza esclusiva nel settore della logistica di magazzino iniziata nel 1980.

La seconda parte del mio lavoro è stata quindi di “portare fuori dal garage la Ferrari”, cioè di applicare in grande scala e su una struttura eccellente, ma consolidata da anni di vecchie pratiche quello che stavo sperimentando sulla mia giovane realtà (quindi più reattiva e veloce nel seguirmi per definizione).

Per prima cosa ho dovuto togliere – prima che fosse troppo tardi – gli “eroi” di quella cooperativa storica da quel brutto conglomerato con cui si erano fusi.

Convincerli non è stato semplice, ma il mio “modellino” funzionava, per cui potevano vedere che le mie non erano soltanto parole.

E mentre i responsabili di questa grande cooperativa parlavano della necessità di “tagliare stipendi e qualità del servizio per resistere alla crisi” (la miglior ricetta per avere i liquidatori fallimentari in azienda secondo me), la parte della vecchia Nuova Veneta si scindeva e tornava come realtà a se, con nome Mover.

E da qui è stato semplice fare in modo che l’esperienza della Nuova Veneta si unisse con quella che era la mia visione, e questa unione ha dato vita al sistema LogisticaZERO.

Cioè un modo di lavorare e un brand che fosse riconoscibile sul mercato per la fornitura di personale specializzato nella logistica di magazzino.







 Che porta risultati entro 3 mesi da quando inizia la collaborazione, nella riduzione dei costi della logistica di magazzino del 15% e un aumento della produttività del 15%.

E che può essere replicato da altre cooperative e aziende del settore con lo stesso standard di soddisfazione del cliente, grazie al nostro sistema di lavoro replicabile e ai nostri strumenti esclusivi, come il nostro software proprietario Minuto Produttività.

LAVORARE BENE NON BASTA

LogisticaZERO fa al caso tuo se vuoi un fornitore di personale in outsourcing che ti garantisce risultati CERTI e VERIFICABILI all’interno di tempistiche concordate.

L’innovazione a cui ambivo ha portato alla creazione di una metodologia di lavoro che non dice al cliente solamente QUANTO si lavora, ma COME, e che gli consente di monitorare il nostro lavoro IN TEMPO REALE.

Questo è possibile grazie a strumenti come il software proprietario MinutoProduttività, che consente di valutare la produttività individuale di ogni singolo lavoratore.

In questo video che dura un paio di minuti ti spiego un po’ più nel dettaglio che cos’è LogisticaZERO e che cosa può fare per te.


LogisticaZERO è oggi una realtà solida, che può contare su molti clienti soddisfatti.

Puoi leggere le opinioni di alcuni di loro nella sezione “Testimonianze” di questo blog.

Se dopo aver letto questo post ritieni che io possa aiutare la tua azienda non esitare a CONTATTAMI al NUMERO VERDE 800 69 99 18, sarò felice di rispondere ad ogni tua domanda e di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno.